Sentenze
Tribunale di Catania 24.6.2023 n.2832,Giud. Ruggeri, Casella (Avv.Lotà) c. Dusty (Avv. Gullo) e Previambiente.
In caso di omesso versamento dei contributi, ai sensi della disciplina dettata dal D.Lgs. 252/2005, i fondi di previdenza complementare non sono legittimati a procedere per il recupero delle quote dovute, tuttavia il lavoratore è legittimato ad agire in giudizio per ottenere la condanna dell’azienda inadempiente a corrispondere al Fondo previdenziale gli importi dovuti a titolo di contribuzione e non versati.
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Sentenze
Corte d’Appello di Perugia, 16 maggio 2020 n. 50, Pres. Angeleri, Est. Panariello, Inps (Avv. Di Cato, Renzetti,Varani, Arlotta, Annovazzi, Lini) c. Temperini (Avv. D.Carbone, L.Carbone).
Nel caso di lavoratore iscritto all’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi, la pensione di inabilità di cui all’art.2 della l.n.222 del 1984, è liquidata tenendo conto di tutta la contribuzione disponibile nelle gestioni interessate, secondo i criteri vigenti nella gestione nella quale il lavoratore è iscritto al momento del verificarsi dello stato inabilitante.
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Sentenze
Tribunale di Ascoli Piceno – Sezione Lavoro, 08.11.2019, n. 359, Giud. R. Agostini, Buono (Avv. Camaioni) c. Albertani Corporates s.p.a (Avv. Dellera), Alleanza Ass.ni s.p.a. (contumace)
Il Fondo di previdenza complementare di cui al d.lgs. n.252 del 2005, quale delegatario è legittimato ad agire nei confronti del datore di lavoro per ottenere la corresponsione delle somme trattenute, ma altresì non può escludersi che, in caso di inerzia del Fondo nel recupero delle somme stesse, si possa attivare direttamente il lavoratore per far valere i1 proprio diritto al pagamento delle quote di TFR non versate.
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Sentenze, Pubblico Impiego
Rapporto di pubblico impiego - Licenziamento individuale - Rito Fornero – Applicabilità
Rapporto di pubblico impiego – Procedimento disciplinare - Falsa attestazione presenza in servizio - Licenziamento – Legittimità.
Il rito Fornero si applica ai licenziamenti intimati dalle pubbliche amministrazioni, trattandosi della ratio legis della riforma del mercato del lavoro, che non esclude una estensione, relativamente al rito, ai licenziamenti intimati dalle pubbliche amministrazioni.
E’ legittimo il licenziamento intimato al lavoratore pubblico che abbia falsamente attestato, mediante timbratura e successivo allontanamento non autorizzato dall’ufficio, la propria presenza in servizio.
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Tribunale di Bari 18.5.2017 n. 2700, Giud. Ariola, Novielli Costruzioni srl (Avv. Martielli) c. Inps (Avv. Mastrorilli).
Il sindacato del giudice sul provvedimento di diniego dell’ammissione alla Cassa integrazione guadagni, ordinaria o straordinaria, ha dei limiti connessi con l’ampio margine di discrezionalità tecnica che caratterizza la valutazione dell’ente previdenziale sul riconoscimento di una situazione di crisi aziendale. Le scelte dell’ente sono sindacabili soltanto se evidentemente illogiche, manifestamente incongruenti o inattendibili ovvero viziate per palesi travisamenti in fatto.
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Sentenze
Corte Appello Roma, Sez. Lavoro, 11.12.2019 n. 4324, Pres. Franchini, Est. Chiriaco, Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense (Avv. Bella) c. Sempronio
La presentazione di una dichiarazione dettagliata e documentata è requisito indispensabile perché la stessa venga presa in considerazione dall’agente della riscossione. Ne consegue che la dichiarazione presentata dal debitore ai sensi dei commi 537 dell’art.1 della l. n. 228 del 2012, priva degli indicati requisiti, non può ritenersi idonea ad avviare il procedimento amministrativo ivi previsto e quindi neppure a produrre, nel silenzio degli enti, gli effetti di cui al comma 540 (ossia il discarico dei ruoli)(1)
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Sentenze
Tribunale Chieti 25.7.2018 n. 262, Giud. Prozzo, Matteo (Avv. Galluppi) c. Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense (contumace) e Agenzia delle Entrate Riscossione.
L’avvocato che non percepisce alcun reddito professionale in Italia, e che esercita la sua attività professionale all’estero, non deve versare alla Cassa Forense alcuna contribuzione e non è obbligato ad iscriversi alla cassa medesima.
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Tribunale di Roma, decreto 5.3.2019 n. 3665, Giud. Bifano, Cassa Forense (Avv. Tinelli, Ridolfi) c. Agenzia delle Entrate.
La cancellazione automatica dei debiti contributivi inferiori o pari a mille euro affidati per la riscossione all’agente della riscossione, prevista dall’art.4 del d.l. n.119/2018, conv. in l.n.136/2018, non si applica ai crediti contributivi della previdenza forense.
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Tribunale Ascoli Piceno 15.5.2018 n. 171, Giud. Del Curto, Nardoni (Avv. D. e L. Carbone) c. Inps (Avv. Trovati).
I liberi professionisti che svolgono contemporaneamente attività di lavoro dipendente e attività libero professionale, sono obbligati ad iscriversi alla gestione separata inps per l’attività libero professionale, ed a versare alla stessa sui proventi derivanti dall’attività libero professionale la contribuzione, anche se versano sugli stessi proventi il contributo integrativo alla cassa di previdenza categoriale di appartenenza.
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Sentenze
Tribunale di Modena, 4.10.2022, Giud. Marangoni, C… srl (Avv. D. Carbone, G. Rocchetti) c. Inps (Avv.Basile).
I benefici che il datore di lavoro riserva ai propri dipendenti al di fuori dell’orario di lavoro, nella sede di lavoro indicata nel contratto, non devono essere considerati ai fini della determinazione dell’indennità di trasferta, bensì qualificati quali “fringe benefit”, con applicazione di diversa disciplina e contribuzione. [...]
Nel giudizio promosso dal contribuente per l'accertamento negativo del credito previdenziale, incombe all'INPS l'onere di provare i fatti costitutivi della pretesa contributiva, che l'Istituto fondi su rapporto ispettivo. A tal fine, il rapporto ispettivo dei funzionari dell'ente previdenziale, pur non facendo piena prova fino a querela di falso, è attendibile fino a prova contraria, quando esprime gli elementi da cui trae origine (in particolare, mediante allegazione delle dichiarazioni rese da terzi), restando, comunque, liberamente valutabile dal giudice in concorso con gli altri elementi probatori.
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